Carrion. Il mostro siamo noi
Carrion è un gioco horror inverso in stile metroidvania, che vede il giocatore nei panni (per così dire) di una informe massa assassina che infesta un laboratorio. Lo abbiamo provato su Nintendo Switch, ma il primo titolo dei Phobia Game Studio, distribuito dalla ben più nota Devolver Games, è disponibile anche su PC e su MAC.
All’origine dell’incubo c’è un racconto di fantascienza del 1938, Who Goes There, scritto da John W. Campbell. La storia raggiungerà il grande pubblico solo nel 1952 quando uscirà in sala La Cosa Dell’Altro Mondo, del regista Howard Hawks. Nel 1982, John Carpenter ne realizzerà il più famoso remake con The Thing, che divenne cult, più vicino allo spirito del racconto originale. Nel 2011 ne verrà realizzato un prequel. Il seguito di The Thing invece vedrà la luce nel 1991 unicamente sotto forma di una graphic novel in due volumi disegnata da John Higgins. Carrion si ispira a questo immaginario ed il risultato è veramente soddisfacente!
Il gioco è relativamente semplice e si basa unicamente sulla esplorazione del laboratorio alla ricerca di una via d’uscita. La “Cosa” acquista passo passo diversi poteri ed abilità necessaria per farsi largo tra le misure di sicurezza che cercano di contenerla, mentre si espande divorando ed infestando la base coi suoi tentacoli gelatinosi. Come “Cosa” saremo capaci di perdere e acquistare massa, scivolare lungo i condotti di areazione e canali fognari, ed assumere il controllo delle menti dei nostri nemici umani.
Una volta capito come si sviluppa il gioco, il lato più soddisfacente di Carrion è il riuscitissimo design del nostro mostro, realizzato in una bella pixel art, riesce a trasmettere a pieno il suo atteggiamento predatorio. I movimenti lungo i corridoi sono ipnotici e conturbanti ed avvengono lanciando i nostri tentacoli appiccicosi, gli scontri con gli umani sono rapidi e cruenti, ed i suoni da splatter movie sono ripetitivi ma efficaci. Come da copione, Carrion segue le orme di titoli come Alien Vs Predator (1999-2010) e prosegue in un vero e proprio gore-fest facendoci divertire con tutta la fragilità del corpo umano! 🙂
Carrion ci ricorda vagamente anche il blob di Inside (2016), e prende in prestito elementi di Super Meat Boy (2010) nel modo in cui i nostri resti gelatinosi restano attaccati alle superfici che attraversiamo. Il gioco fa inoltre uso di una emulazione fisica per restituirci il feedback degli elementi e dei corpi, scagliati con violenza dai nostri tentacoli. In questo uso appropriato delle sue soluzioni tecniche, Carrion risulta un titolo contemporaneo, ben fatto, e prende posto accanto ai molti altri platform in pixel art basati sulla emulazione fisica usciti negli ultimi anni.
Il gioco è molto lineare e con le sue 5/6 ore di gioco risulta abbastanza corto. Stranamente, non possiede nessun sistema di sblocco perks, elementi collezionabili o obiettivi secondari. Per questa carenza, la sua rigiocabilità risulta, purtroppo, nulla.
Se su Switch il prezzo è in media con gli altri titoli (ed il gioco è molto carino da portare on-the-go) considerata la sua brevità, forse 19,99€ su PC è un prezzo un po’ elevato. Come al solito, in questi casi il nostro suggerimento è quello di aggiungerlo alla wishlist di Steam per approfittare dei frequenti sconti.