Curious Expedition 2 (V.Alpha) che confusione…
Grandi fan del primo capitolo, qualche mese fa, siamo stati tra i primi invitati alla early access di Curious Expedition 2. Dopo averlo provato, tra sentimenti contrastanti, abbiamo deciso di aspettare qualche aggiornamento prima di scriverne la recensione… Ad oggi, il gioco é quasi finito e dovrebbe uscire nei primi mesi del 2021. Siamo quindi tornati a provarlo ed ecco cosa ne pensiamo.
NOTA: Le immagini a compendio di questo articolo fanno parte del press-kit ufficiale ma non rappresentano lo stato attuale del gioco.
Curious Expedition é stato un premiato gioco indipendente del 2016, uscito recentemente anche per console (qui la nostra recensione) che ha saputo intrattenerci per molti giorni grazie ad un gameplay intelligente e originale che emulava meccaniche da gioco da tavolo; ma anche per la sua ambientazione, i suoi personaggi storici da interpretare e, non da ultima, una grafica in simpatica pixel art. Aspettavamo quindi con ansia questo secondo titolo, fantasticando su come si sarebbero potute migliorarne le idee. Siamo stati lasciati con molto amaro in bocca.
Il primo evidentissimo cambiamento é alla grafica. Il nuovo capitolo abbandona la pixel art per provare a cimentarsi in un disegno in computer graphic “anni 90” (alla The Curse of Monkey Island (1997), o come il più recente Griftlands). Questa scelta avrebbe forse potuto funzionare, anche filologicamente, come evoluzione dalla pixel art, ma a nostro parere le illustrazioni in stile Le Avventure di Tin Tin di Curious Expedition 2 mancano totalmente il bersaglio. Se nei fondali potrebbe ancora passare, i personaggi, gli oggetti e i dettagli sono a dir poco bruttini; ancora peggio le animazioni (nei combattimenti sono imbarazzanti) che sembrano letteralmente essere fatte da un bambino ai primi tentativi coi bones di After Effect (o con Flash, se esistesse ancora). E dire che l’ambientazione potrebbe regalare moltissimo, in un mondo fantastico che celebra la fantascienza di Jules Verne e il tesla-punk.
Pazienza, si dirà, se il resto del gioco funziona. E effettivamente Curious Expedition 2 si vanta di un gameplay capace comunque di catturare l’attenzione per diverse ore. I fan, però, non troveranno lo stesso approccio all’avventura che ha reso celebre il primo capitolo poiché le meccaniche da roguelite sono state infatti diluite dall’aggiunta di una storyline principale.
La storia segue le avventure di Victoria Malin, direttrice all’Exposition Universelle, a Parigi, del 1889. Il giocatore interpreterà un esploratore, amico e collega di Victoria, e la sua compagnia di aiutanti, nel tentativo di raggiungere gli obiettivi, isola dopo isola, prima del nostro rivale: l’antropologo Percy Harrison Fawcett. Al contrario quindi del primo capitolo, dove al giocatore veniva fatto scegliere uno tra i tanti personaggi storici da interpretare, in CE2, Percy Fawcett é uno dei pochi riferimenti a personaggi e accadimenti realmente esistiti. La stessa Victoria Malin é completamente inventata, così come il nostro esploratore principale, che dovrà essere scelto tra una serie di noiose “classi” (cacciatore, antropologo, commerciante, ecc…) e non tra una rosa di personaggi storici reali, interessanti per background e personalità. Da questa scelta viene quindi a mancare un altro dei punti di forza originali di Curious Expedition.
L’esplorazione segue invece lo stesso impianto del primo capitolo: un’isola generata proceduralmente da esplorare casella dopo casella. Ogni quadrante comporta un determinato costo movimento in “punti sanità mentale” a seconda del tipo di terreno, mentre, sparse per la mappa, diversi punti di interesse e NPC caratterizzeranno ogni spedizione. L’avventura si svolgerà sempre sul filo del rasoio, ed ogni passo dovrà essere scelto con estrema cautela. Dovremo stare attentissimi a non esaurire la scorta di sanità mentale altrimenti ne succederanno delle belle.
Essendoci ora una storia da seguire, CE2 implementa anche una serie di novità che, tutto sommato, funzionano. Il gioco risulta molto meno rogue del precedente e si avvicina invece ad un gioco di ruolo misto ad una avventura grafica. Gli oggetti equipaggiabili sono molti, così come gli eventi random ed il progresso dei personaggi durante il gioco. É stata aggiunta profondità alle varie situazioni con una serie di decisioni e tiri di dado opzionali che possono fare la differenza tra il successo e il fallimento della missione. I combattimenti, a turni, sono simili a quelli del primo capitolo, ma il sistema di dadi é stato pure aggiornato nel tentativo di renderlo più strategico.
C’é però da dire che la terribile art direction, oltre alle pessime illustrazioni di cui sopra, riesce a guastare anche il gameplay vero e proprio. Non c’é una schermata, in Curious Expedition 2, dove non si debba fare a pugni con una sconclusionata gestione delle informazioni, dei pulsanti, dell’uso dei font, delle icone incomprensibili, informazioni importanti nascoste alla vista, ecc… in generale: la UX (l’interfaccia) é scadente, col risultato che tutto il gioco risulta amatoriale. Certo, probabilmente il piccolo team alla Maschinen-Mensch ha fatto il meglio che poteva ma se si hanno tra le mani delle buone idee l’unica cosa da fare sarebbe (in ogni campo) impacchettarle bene! Curious Expedition 2 esce invece in una brutta confezione, rattoppato e confuso. In ultima analisi: sbagliato.
A dimostrazione che, comunque, il team di sviluppo abbia veramente tentato di fare del suo meglio, citiamo anche la possibilità di partecipare, nel gioco, a delle challenge online. Un po’ come funziona in Pokemon Go (2016), i giocatori sono chiamati a scegliere il “colore della loro palestra” tra i 3 sponsor delle spedizioni: Britannico, Americano e Cinese. Durante le varie missioni, si ritroveranno tesori e si raggiungeranno degli obiettivi che conferiranno dei punti. Ogni settimana, la “palestra” che avrà totalizzato più punti vince, e con lei i giocatori. Modalità non indispensabile ma simpatica.
Purtroppo, non ce la sentiamo di dare un giudizio positivo a Curious Expedition 2, e questo nonostante ci abbia comunque divertito, e ci abbiamo giocato più a lungo di molti altri titoli da noi giudicati comunque sufficienti. Il pasticcio é grande ed evidente, si avverte un grande passo indietro, e si é probabilmente rovinata una bellissima serie. Aspetteremo certamente la release ufficiale per vedere se qualcosa cambierà, ma dubitiamo che possano essere attuate le rivoluzioni necessarie a salvare questo gioco.
Prima impressione
V.Alpha7 - V.Alpha11 - 4.5
4.5
Il gioco è ancora in fase di sviluppo. Il voto non rappresenta il giudizio finale che sarà espresso, nella recensione completa, ad uscita del gioco.