Dal gaming al branding
Cosa hanno in comune Charles Leclerc, Dr.Disrespect e Gothalion? Abbiamo incontrato gli artisti dietro all’immagine coordinata dei nostri streamer preferiti per fare alcune domande sul loro lavoro.
È di qualche tempo fa la notizia che Charles Leclerc, pilota F1 Ferrari, troppo impegnato a giocare a Rally sul suo canale Twitch, si sarebbe isolato dal mondo a tal punto che la sua ragazza, Charlotte Siné, rimasta chiusa fuori casa, sia stata costretta ad abbonarsi al suo canale per riuscire a scrivergli in chat di aprire la porta! 😀
Come Leclerc, negli ultimi anni sempre più personaggi famosi (da Rovazzi a Sasha Grey) si stanno rivelando appassionati di videogiochi e hanno lanciato i loro canali di LIVE streaming. Oltre alle celebrities però, il fenomeno di Twitch ha soprattutto permesso a moltissimi streamer di nascere, crescere, e raggiungere milioni di spettatori imponendosi come vere star del web. Fenomeno arrivato un po’ in ritardo in Italia, Twitch è stato il primo servizio che ha permesso a chiunque di aprire il proprio canale di intrattenimento in diretta, inventandosi un vero e proprio lavoro a tempo pieno che esige personalità da one man show, abilità, attenzione, ed una sempre maggiore professionalità!
Sebbene sia facile iniziare a trasmettere, la competizione sul canale è molto alta. Per riuscire a tenere alta l’attenzione del pubblico, la qualità dei contenuti degli streamers professionisti è oggi migliorata fino a raggiungere standard di tecnica e palinsesto simili a quelle delle migliori televisioni.
Questa progressiva professionalizzazione della figura degli streamers passa attraverso il lavoro di team specializzati in Art Direction e Motion Graphic. Questi artisti offrono consulenza sull’immagine del canale e sono incaricati di realizzare l’interfaccia grafica (dal logo agli alerts, bits, transizioni, ecc…) per rendere ogni canale unico e spettacolare. Abbiamo fatto alcune domande a Guido, Creative Director di Neverblank (il team incaricato della nuova veste grafica del canale di Charles Leclerc) e a Gabriele (aka G4K), motion designer di questo e altri progetti per top streamers internazionali.
Marco M. for TCG: Ciao Guido, complimenti per l’ottimo lavoro svolto per Charles. Vedo che con Neverblank curerete anche l’immagine online di Paulo Dybala (calciatore della Juventus)! A parte questi casi eclatanti, da quanto esiste, in Italia, domanda per questo tipo di servizio? Sta crescendo? A che punto pensi sia importante per uno streamer avere elementi personalizzati per il suo canale?
Neverblank: La richiesta di “pacchetti streamer” c’è sempre stata. Sicuramente molto meno rispetto all’estero, ma questo dipende banalmente dalla quantità di streamers. È il modo in cui viene percepita ad esser cambiato. Ora gli streamers si sono professionalizzati, migliorando sempre di più la qualità dei contenuti per poter impressionare, oltre al normale pubblico, anche i brand che vogliono ingaggiarli come promoter. Per raggiungere questa qualità, si deve necessariamente fare un upgrade dei propri “strumenti” di lavoro, tra cui appunto la componente visiva delle proprie livestreams. Ci tengo però a precisare che non è necessario il fattore “ca**o che figo” per sfondare come streamer, ma è comunque importante strutturare una comunicazione e un asset mediatico studiato ad hoc.
Marco M. for TCG: Quanti artisti hanno collaborato alla creazione della nuova immagine del canale di Charles Leclerc e quali ruoli hanno coperto per questo pacchetto?
Neverblank: C’è il direttore creativo, in questo caso io, che ha avuto il compito di interfacciarsi con Charles per capire i suoi bisogni e tradurli in chiave tecnica ed operativa ai membri del team. Team che si è poi composto da un graphic designer, un motion designer (Gabriele Branca aka G4K), e due illustratori: CKibe alle Emotes e Federico Pesante alle illustrazioni. Ciascuno degli artisti coinvolti è espertissimo nel mondo Gaming / Esports.
Il gamer non è più colui che si diletta ai videogiochi per svago ma diventa un’azienda con i suoi orari lavorativi, i suoi impegni e un brand. É a questo punto che entrano in gioco quelli come me.
Gabriele G4K
Marco M. for TCG: Gabriele, tu hai realizzato tutte le animazioni nel progetto Leclerc ma in passato hai già collaborato con streamers famosissimi e team di ESport…
G4K Motion: Così tanti che me ne ricordo uno nuovo ogni volta che sfoglio le vecchie cartelle di lavoro! È stato un passaggio molto graduale, iniziando per piccoli canali messicani e pian piano arrivando ai TOP Youtubers / Streamers e TOP team LCS (League of Legends Championship Series). Per fare qualche nome Dr Disrespect, Lirik, Myth, Gothalion… oppure ORG come Origen, Evil Geniuses, Cloud9 etc… Il mio primo video per un’audience ampia è stato proprio per i Cloud9, allora in cima alle classifiche dei campionati nordamericani (e anche tutt’ora a dir la verità). Feci la logo animation senza che mi venisse commissionata, solo per pubblicizzarmi, come ero solito fare da qualche tempo a quella parte (con scarso successo). Quella volta lo inoltrai a tutti i loro recapiti digitali e, incredibilmente, mi notarono. Jack Ethienne, CEO dell’organizzazione, mi scrisse congratulandosi e mi diede un buono acquisto illimitato (ve lo giuro) per il loro sito merchandising. Presi 3 magliette, una felpa e un cappellino.
Marco M. for TCG: Il fenomeno dello streaming è anche un fenomeno sociale importante: la normalizzazione dello stile di vita da gamer, un tempo nascosto, è passata attraverso la crescente condivisione volontaria della propria privacy coi social networks. I riflettori (le Elgato KeyLights) si sono quindi girati verso queste nuove personalità del web, fino a riconoscerle come nuovi modelli. Cosa deve sapere un videogiocatore che decide di “diventare” un gamer?
G4K Motion: Un videogiocatore che decide di fare di questa passione un business deve semplicemente rimboccarsi le maniche come qualsiasi altro professionista che si affaccia ad un’idea imprenditoriale. Il gamer non è più colui che si diletta ai videogiochi per svago; diventa un’altra cosa, diventa un’azienda. Un’azienda con i suoi orari lavorativi, i suoi impegni professionali e un suo brand. E su questo punto entrano in gioco quelli come me.
Marco M. for TCG: Ogni streamer ha uno stile personale, ma anche ad un occhiata distratta è evidente che quasi tutti seguono una estetica comune. Quali sono secondo te i tratti ricorrenti in questo tipo di lavoro? Quanto è importante distinguersi e quanto invece seguire i codici riconoscibili dal pubblico di Twitch? Esistono, secondo la tua esperienza, delle correnti artistiche diverse e riconoscibili nella creazione di questi contenuti?
G4K Motion: Ogni streamer ha lo stile che gli propone il suo brand designer (a meno che non sia lui stesso lo streamer, fatto molto raro). Di solito si parte da un’idea del giocatore che detta le linee generali della sua estetica, spesso (ma non sempre) correlate al suo videogioco di punta. Gamer patito di sparatutto? Estetica tamarra, spigoli netti, texture metalliche ed esplosioni ogni tanto. Gamer girl che tende a giochi di variety e avventure grafiche? Estetica pulita, forme curvilinee e palette vivace… È uno stereotipo, ma rende bene l’idea. Spesso l’estetica comune è data da un designer (del campo o meno) che ha un’intuizione stilistica che finisce per influenzare tutto il panorama. Vedi l’esempio recente di Valorant, che non è un designer bensì un vero prodotto videoludico, ma che sta dettando un’estetica glitch (già ormai trita e ritrita) riproposta in un tratto molto più flat e pulito (più family friendly). Si, anch’io ho rubato qualcosa dall’estetica di Valorant.
Marco M. for TCG: Una volta ho sentito Dr. Disrespect argomentare (a suo modo) sulla differenza tra Professional Gamers e Streamers. Nella sua opinione questi sono due lavori totalmente diversi: i Giocatori Professionisti fanno parte di una squadra, seguono un regime di allenamento al pari di uno sportivo, puntano tutto sulla competizione; mentre uno Streamer è in primo luogo un intrattenitore. Dr. Disrespect fa chiaramente parte di questo secondo gruppo e il suo personaggio gioca esattamente sulla sottile linea tra le due classi. Si descrive come “Un personaggio del wrestling in un mondo di gamer competitivi” e continua dicendo “Ho creato un personaggio che gioca a videogiochi multiplayer ed è considerato uno dei più forti”. Tutto è quindi nella sua rappresentazione di se stesso in quanto gamer e l’intero universo visivo attorno alla sua figura (introduzioni video, cutscenes, gif, meme, ecc…) permette al suo canale a tema di essere uno dei più divertenti e ricchi da seguire. Quanta gente c’è dietro a un canale da 4.5M followers e un giro d’affari da 1M USD l’anno?
G4K Motion: Ecco che qui arriviamo ad una delle distinzioni più importanti di cui parlavamo prima. Che poi esistono le pecore grigie, ovviamente; Gamer professionisti che hanno spiccate abilità di intrattenimento e Streamer professionisti che hanno abilità fuori dal comune. Ma la percentuale non è affatto bilanciata. Se sei un giocatore professionista hai gli allenamenti, i tornei, le varie attività nella gaming house e, viceversa, se sei uno streamer hai la tua schedule di live da rispettare. Alla fine sei o l’uno o l’altro, con sporadiche digressioni nel lato opposto. Dr.Disrespect è un progetto geniale che mescola intrattenimento e skills, ma rimane pur sempre uno streamer. Dietro ad un canale di queste dimensioni, ci sono meno persone di quante ce ne si possa aspettare. Tralasciando le figure “tecniche” dello streaming (quali moderatori etc.), le figure dal lato artistico e multimediali si riassumono nell’Editor, che estrapola i momenti migliori degli stream per poi creare contenuti in differita da caricare su Youtube o simili (forse uno dei pochi membri dal lavoro pressoché costante), e tutte le altre figure che si occupano invece dell’estetica del canale. Si sono di recente formati dei Team che forniscono i pacchetti completi con tutti gli assets del caso, sicuramente più economici che tenere persone fisse stipendiate.
Marco M. for TCG: Tornando sulla terra, come sei arrivato, da motion designer, a specializzarti in questa sottocultura? Come promuovi il tuo lavoro?
G4K Motion: Funny one… ho approcciato al mondo degli ESports proprio perché denigravo tutti questi giochi per hikikomori che infognavano la gente nelle loro camerette. Finché un mio caro amico, a seguito dei miei ripetuti insulti, mi sfidò a provare League Of Legends per vedere se l’avrei pensata ancora in quel modo. Potete immaginare come sia finita. Posso dire che il mio lavoro si promuove da solo. Non cerco un cliente da parecchi anni, le persone mi contattano tramite i social dove vedono girare i miei video tramite i clienti per cui lavoro. Una fortuna non indifferente, è che le community di artisti nei vari social (specie Twitter) è forte, compatta e soprattutto numerosa. Questo mi permette di far girare molto bene i miei video a far sì che molti potenziali clienti mi notino senza muovere un dito.
Marco M. for TCG: Quali software usi principalmente?
G4K Motion: Il mio software principale è After Effects unito ai milioni di Plugin e script installati. Uso anche marginalmente software di modellazione 3D come 3D Studio Max e di animazione tradizionali come Toon Boom Harmony.
Marco M. for TCG: Nomina tre cose che hanno maggiormente ispirato il tuo lavoro. Puoi scegliere qualunque cosa.
G4K Motion: Andrew Kramer! Tra i videogiochi: Limbo (2010). E un romanzo: Neuromante (1984) di William Gibson.
Marco M. for TCG: A quali giochi stai giocando in questi giorni? E a cosa stai aspettando di giocare?
G4K Motion: Solo qualche partita sporadica a League Of Legends e qualche sessione di D&D. Attendo My Little Nightmares II perché rientra nel mio genere di giochi preferito, e Cyberpunk 2077 perché… beh, perché è Cyberpunk 2077!