Fort Triumph: doppio strategico, mezzo risultato

Per il lancio del nostro canale Twitch, abbiamo iniziato a provare in diretta alcuni giochi indipendenti tra i meno conosciuti, strani, e curiosi. Il primo dalla nostra wishlist di Steam è stato Fort Triumph, gioco che si presenta come un ibrido tra il sistema di combattimento di XCOM e la componente esplorativa di Heroes Of Might And Magic. Sulla carta chiaramente un must try!

Come molti Indie games, anche Fort Triumph nasce da una colletta su Kickstarter. Si parla di cifre molto piccole, con poco più di 75.000 Euro racimolati sul web, ma un chiaro segnale che il progetto aveva già una fan base pronta ad accoglierlo. Ed infatti il gioco “delivera”, mantiene le promesse e, sebbene il basso budget si noti, le prime impressioni sul web sono buone… ma ci ha convinto?

E’come Heroes Of Might And Magic, ma nel mondo dei puffi.

Per chi non conoscesse Heroes Of Might And Magic, parliamo di una serie storica che, con l’eccezione dei suoi ultimi deludenti capitoli, ha segnato una generazione di amanti degli strategici a turni e del fantasy: una larga mappa vista dall’alto e ricca di punti di interesse, una pedina a simbolizzare il nostro eroe, un sistema a turni per spostarsi e recuperare risorse o liberare il terreno dai mostri. In città, intanto, gestiremo le risorse collezionate per costruire migliorie e difese. L’obiettivo è quello di sconfiggere la fazione avversaria, che si comporta esattamente come voi mentre cerca di prendere controllo della mappa e recuperare i migliori artefatti. Fort Triumph ci presenta quindi una copia quasi totale delle dinamiche HOMM che, nella loro semplicità al contempo densa di informazioni, funzionano bene sia per i neofiti che per i vecchi amanti della serie. Questi ultimi, però, potrebbero mal sopportare l’ambientazione bambinesca e la banalizzazione del fantasy. Ci torneremo dopo.

L’altro titolo da cui Fort Triumph prende ispirazione è XCOM. Il famoso sistema di combattimento a turni della serie fantascientifica viene qui prestato al fantasy con un sistema simile fatto di punti movimento, abilità, protezioni ambientali, possibilità di distruggere parte dello scenario, eccetera… Il risultato non è dei migliori, complice la scarsa intuitività di alcune manovre e della scelta di utilizzare, per questi momenti di gioco, un 3D colorato che prova a richiamare i titoli Blizzard, ma grossolano. Degne di nota sono comunque un paio di soluzioni nel combattimento, nella possibilità di spingere piloni ed alberi, o di calciare oggetti, contro i nemici. Soluzioni simpatiche, ma tuttavia discrete, malgrado il gioco insista molto nel farcele usare, come fosse orgoglioso dei suoi (pochi) contributi originali.

Il combattimento 3D presenta dei modelli ed animazioni molto semplici

Ma prendere ed unire insieme due tra i migliori sistemi strategici a turni, è sufficiente a creare un nuovo gioco al contempo solido e divertente? Purtroppo no. La nostra impressione è che Fort Triumph pecchi di originalità, ma attenzione: non tanto per aver copiato le meccaniche di gioco (che ci può anche stare essendo un progetto che è dichiaratamente un omaggio ai titoli da cui prende spunto), ma per la scarsa ispirazione nel creare poi il mondo dove queste meccaniche vengono chiamate a funzionare. E questo non è poco perché, al netto del gameplay, il gioco non ci ha appassionato ne divertito… e a poco sono serviti i tentativi degli sviluppatori di cospargere il gioco di umorismo imbarazzante.

Che qualcosa non funzioni è già evidente dalle primissime righe di dialogo della anonima introduzione: i nostri eroi, in una taverna, discutono di come sbarcare il lunario e decidono di unirsi per fornire i propri servizi a chiunque possa pagare. Un inizio qualsiasi, certo, ma scollegato dal resto del gioco (perché i nostri giovani eroi abbiano potere di costruire edifici in una città, ad esempio, non ci è dato sapere) ma soprattutto reso fastidioso dal tentativo di rendere il fantasy “moderno” tramite battute “cool” o fuori contesto. Questo atteggiamento scanzonato proseguirà poi per tutto il gioco, non riuscendo però a creare interesse verso gli insipidi personaggi, e demoralizzando di fatto l’avventura. Volendo sorvolare sull’approccio puerile, si può sempre proseguire skippando ogni testo per concentrarsi sul gioco vero e proprio, ma un’interfaccia confusa e dei brutti disegni saranno il prossimo ostacolo da superare. Se il 3D grossolano dei combattimenti poteva essere giustificato dal basso budget, il 2D sempliciotto sembra ora voler dedicare Fort Triumph ad un pubblico estremamente giovane (direzione presa anche dai testi) ma non si capisce questa scelta in un gioco che comunque non è ne banale ne facile.

Il mondo dei Non Morti. Bruttino il contrasto tra interfaccia e mappa.

Ad aumentare la difficoltà si aggiunge l’opzione di permadeath, ovvero l’eventuale morte definitiva dei nostri eroi; opzione che suggeriamo di attivare sin dalla prima partita. Questa modalità aggiunge strategia e tensione in ogni mossa, contribuendo ai punti di forza del gioco. Sembra divertente infine la modalità in Multiplayer Locale: sfidarsi tra amici potrebbe aggiungere quello che manca al gioco single player, mentre è inspiegabile l’assenza del Multiplayer Online in un titolo del 2020.

Tirando le somme, non ce la sentiamo di condividere l’entusiasmo diffuso sul web verso questo titolo: Fort Triumph è un gioco anonimo che funziona solo perché si appoggia a meccaniche già funzionanti, ma che potrebbe allora avere un qualsiasi altro aspetto ed essere un qualsiasi altro gioco! È sempre duro dare un giudizio negativo, e certamente un titolo indipendente non è da paragonare ai mainstream; ma il mercato è uno, e sul mercato, anche tra gli indipendenti, allo stesso prezzo, c’è di molto meglio, con team che osano sperimentare, innovare, stupire. La morale è che, se non li avete mai provati, non c’è nessun motivo di giocare a Fort Triumph e non ai capolavori da cui prende ispirazione: Il prezzo di lancio è di 20,99€ quando XCom 2 (2016) é a 12,49€ mentre, se vi piace il fantasy, la versione remastered di Heroes Of Might And Magic III (1999) sta a 14,99€ ed il suo quinto capitolo (2006) a 9,99€. A buon intenditore…

Punteggio finale

Storyline and Characters - 3.5
Graphic and Art Direction - 5
Music and Sound Design - 6
Gameplay and Game Design - 6.5
Longevity and Variety - 6

5.4

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The Casual Gamer

Data stellare Marzo 2020. A causa di un virus alieno diffuso sull’intero pianeta, raggiunto lo stato di illuminazione durante la lunga quarantena in criomeditazione, nasce The Casual Gamer: ennesimo blog di recensioni di videogiochi.

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