Dopo 20 anni, un grande ritorno: abbiamo provato Baldur’s Gate 3 (V.Alpha)

Si torna a Baldur’s Gate, finalmente, dopo quasi 20 anni di attesa, e chi vi scrive ha la data in calendario da quando é iniziata a circolare la voce del nuovo capitolo. Baldur’s Gate é il videogioco “originale” di Dungeons&Dragons, ovvero il gioco di ruolo per eccellenza e ha avuto due precedenti capitoli rispettivamente nel 1998 e nel 2000. Inizialmente sviluppato dalla BioWare, seguito da un paio di espansioni, spin off, discutibili serie alternative (personalmente ho odiato la linearità di Ice Wind Dale) e da alcuni cloni e titoli simili per meccaniche (ad esempio Pillars Of Eternity (2015) e Divinity, Original Sin (2014); ma anche, cambiando genere, Shadowrun (2014), Planetscape (1999) o Wasteland) Baldur’s Gate ha segnato l’immaginario di moltissimi videogiocatori, che conoscessero già il fascino degli originali giochi da tavolo, o meno.

La storia di questo terzo capitolo della serie ha dell’incredibile soprattutto perché la Wizzard Of The Coast, proprietaria del marchio D&D, era inizialmente scettica nell’assegnare il franchise ai Larian Studios, che si sono infatti inizialmente visti negare questo privilegio, salvo poi guadagnarsi la fiducia grazie al seguito del loro capolavoro originale: Divinity, Original Sin 2 (2017).

La resa delle ambientazioni é perfetta, nel mood e nei colori.

Baldur’s Gate 3 esce quindi carico di aspettative, e promette moltissimo sia sul piano tecnico, che social. Come Divinity, infatti, consente il multiplayer; ma soprattutto BG3 vuole imporsi come un vero e proprio “motore di gioco” pronto a trascendere l’avventura della campagna originale per potersi adattare a avventure aggiuntive, espansioni, mods, ed in definitiva osando proporsi a master e giocatori come alternativa possibile allo stesso D&D “pen and paper”. Inoltre, fin dalla sua uscita in V.Alpha, introduce una estensione per Twitch chiamata “Companion” che permette una interazione diretta col pubblico dello streaming, tramite coinvolgenti sondaggi veloci.

Per chi non conoscesse l’universo di Dungeons&Dragons, l’ambientazione é quella epic fantasy tipica dei giochi di ruolo occidentali. Razze, magia, e ovviamente draghi, convivono in un mondo di stampo medievale romantico. Altra caratteristica di D&D (ed in generale dei GDR “occidentali” che da D&D hanno preso esempio) é l’assenza della statistica dei DPS (danni per secondo), tipica invece dei JRPG (giochi di ruolo giapponesi, ma in generale “orientali”), che porta ad una assurda escalation delle statistiche (quali “danni” e “punti vita”) in cifre assurde che crescono a volte dell’ordine di migliaia. In D&D le statistiche sono sempre comprensibili, calcolate per mezzo di tiri di dado, pochi punti possono fare la differenza e la soddisfazione di trovare un’arma +1 sarà sempre grande! Infine, la componente ruolistica é la chiave di tutto, in un gioco non lineare che consiste soprattutto nel compiere scelte strategiche e morali mentre proseguiamo l’avventura nei Forgotten Realms coi nostri compagni. Anche qui, un tiro dado (il celebre D20) segnerà la differenza tra successo o fallimento in molteplici situazioni.

La nostra scheda perdonaggio.

Ma vale la pena di acquistare Baldur’s Gate 3 al suo attuale stato di sviluppo? (V.Alpha)

L’uscita della versione prova di BG3 ha subito molti ritardi. Larian voleva riuscire a dare ai giocatori un buon assaggio del gioco. Purtroppo, dopo quasi 40 ore di campagna, ultimato quasi tutto il disponibile nella versione in accesso anticipato, se da un lato siamo rimasti molto soddisfatti del lavoro fatto, dall’altro non ce la sentiamo di consigliare il gioco a questo stato di sviluppo. Di seguito, alcune considerazioni:

A parte gli innumerevoli glitches e bug, normali a questo stadio, l’avventura stessa, come spesso accade per le versioni di prova, non é completa ma si ferma alla prima “mappa” del gioco. Questo non darebbe nessun fastidio se questa parte di gioco fosse coesa e coerente, ma il problema é che molte missioni presenti in questa area di gioco sono mozzate, non presentano una fine o peggio incominciano senza motivo, distruggendo l’impressione di continuità e in generale di immedesimazione in un mondo che dovrebbe invece essere coerente da inizio a fine. Questo malessere inizia ad accumularsi verso le 30 ore di gioco, e ci ha gradualmente rovinato il piacere dell’avventura. Questi sono problemi giustificabili da parte dei fan della serie, che aspetteranno comunque fiduciosi il gioco completo, ma potrebbero creare molto scontento per un giocatore nuovo, che si trovasse a spendere 59,99€ per un titolo in verità ancora molto, molto grezzo.

Già nella prima mappa si possono esplorare diverse sezioni. Questa, la palude.

E il gioco, come é?

Svelato l’elefante nella stanza del “to buy or not to buy”, possiamo ora procedere a raccontare le novità e le feature di questo terzo capitolo della serie, che sono tante, e non poteva essere altrimenti vista la distanza che ci separa dal gioco precedente.

Se la base dell’avventura e dell’approccio del nostro team alla mappa e alla storia resta identico, il punto di vista invece si sposta. La prospettiva isometrica acquista dimensione nuova in una entusiasmante telecamera 3D, simile a quella già vista in Divinity, che permette una visione coinvolgente della mappa. La stessa mappa é ricchissima di dettaglio e profondità, e sviluppandosi tra ponti e gallerie permette strategie multiple ed una esplorazione gratificante. Tale senso di vastità riesce ad eliminare in parte uno dei più grandi difetti di questo tipo di giochi, ovvero la tendenza dei giocatori al completismo, tradotto in quella tendenza ossessiva ad aprire ogni singola cassa e botte e pezzetto di mondo che possa nascondere segreti. Nel corso della mia avventura, mi sono lasciato guidare dal naturale stato degli eventi senza avvertire la malattia dell’over loot. Questo aumenta la ri-giocabilità e si avvicina all’esperienza del D&D originale.

I personaggi sono caratterizzati benissimo. La recitazione e la personalità dei membri della nostra compagnia sono state curate al dettaglio e ognuno di loro risulta interessante e unico. Anche la modellazione 3D é degna di nota, così come la palette colori. Al momento invece, la creazione del proprio personaggio non risulta soddisfacente in termini di personalizzazione e questo malgrado lo staff della Larian si sia recentemente lamentata della “scarsa fantasia dei giocatori” nello sfruttarne le possibilità. La verità é che nell’estetica fantasy-realistica di D&D non si trae alcun vantaggio dall’avere la pelle blu o i capelli viola, ed i giocatori gradirebbero probabilmente accedere ad una maggiore modellazione dei tratti del viso per aumentare l’immedesimazione, invece del set di teste prefabbricate disponibili… Ricordatevi, cari sviluppatori, che se i giocatori fanno qualcosa di diverso da quello che avevate immaginato, probabilmente lo sbaglio é vostro.

La creazione del proprio personaggio.

Ammirevole invece l’introduzione di temi sessuali e morali per ora poco presenti nelle narrazioni videoludiche. In questo, BG3 riesce a ricalcare l’enorme pregio del mondo di D&D nell’offrire il massimo della libertà personale, o almeno a provarci. Non esistono poi i classici allineamenti che pure hanno reso famoso Dungeons&Dragons. Il vostro “carattere” non verrà deciso all’inizio ma si manifesterà nel corso dell’avventura tramite le vostre scelte e le risposte che darete ai vari NPC e compagni di viaggio. Una scelta coraggiosa ma estremamente funzionale nella trasposizione videoludica delle regole di gioco.

La storia, per quello che abbiamo potuto vedere nel primo atto giocabile della versione anticipata, resta invece piuttosto classica… Seguendo il piú scontato dei destini riservati agli eroi principali, scopriremo di essere tra i fortunati “true soul” che possono sopportare (quasi) indenni gli effetti di un alieno parassita cerebrale. A parte il fatto che nel corso delle prime ore di gioco scopriremo come praticamente chiunque incontriamo sul nostro cammino condivida la nostra identica sorte; c’é da dire che da questo tipo di protagonista (eletti, prescelti, dragonborn, true soul… chiamateli come vi pare) ha forse fatto il suo tempo e speriamo che la storia di BG3 si sappia sviluppare verso direzioni innovative nei suoi atti successivi.

Molto riuscito invece il sistema di combattimento. Basato sulla 5a edizione delle regole di D&D, esso è inizialmente confuso ma coinvolgente e prende molto in prestito dall’esperienza dei Larian Studios con Divinity, come ad esempio il sistema degli elementi (fuoco, acqua, nebbia, sangue, veleno, ghiaccio…) presenti sulle “caselle” della mappa, il tutto però usato con moderazione senza trasformare BG3 in Divinity 3. Al momento si avvertono poche possibilità alternative al combattimento, ma confidiamo che la versione finita del gioco introduca una maggiore libertà di approccio alle situazioni. Un esempio per tutti: dopo aver ripulito l’interno di un tempio occupato dai goblin, la nostra compagnia si troverà a dover scappare dalla porta principale, scatenando le ire dei nemici rimasti nel cortile. Abbiamo provato in molti modi diversi ma non esiste (ancora) nessuna possibilità di evacuare l’area di nascosto, o con l’inganno (incantesimi di camuffamento).

Il tentativo di fuga dal tempio occupato dai goblin. Una delle scene più epiche della partita.

Un altro paio di meccaniche di gioco a mio parere sbagliate sono la presenza del viaggio veloce, del campo base, e anche l’apprendimento delle magie.

Il viaggio veloce, come da prassi, permette di raggiungere con un click uno qualunque dei portali scoperti sulla mappa. Tutto okay, se non fosse che questo teletrasporto é quasi sempre possibile e rischia di rompere gravemente la lineare esplorazione e proseguimento dell’avventura. Ad esempio, nell’episodio del tempio goblin, quando ci siamo trovati a dover fuggire, un portale era ben visibile all’interno del cortile infestato dai mostri; abbiamo quindi ipotizzato che un modo intelligente di fuggire fosse quello di raggiungerlo per poi attivare il teletrasporto. L’idea si é tradotta in una epica fuga tra i nemici ubriachi di vino ma, una volta raggiunto il portale, ci siamo resi conto di come il teletrasporto fosse in realtà disponibile, comunque, fin dall’inizio, in qualsiasi momento e posizione. Sarebbe bastato aprire la mappa (tasto M) e scegliere la destinazione dove essere teletrasportati… Deludente.

Il campo base invece é un luogo separato dal tempo e spazio della storia dove la compagnia si ritroverà quando il giocatore deciderà di dichiarare finita la giornata. Al campo i personaggi si cureranno, recupereranno gli slot magia, e proseguiranno le loro storie personali. Da sempre presente in D&D, la dinamica del “riposo” risulta qui forzata e indubbiamente sbagliata. Similmente al viaggio veloce, é strano e brutto il poter raggiungere il campo base da quasi ogni punto dell’avventura, lasciando un dungeon subito dopo un combattimento per poi poterlo continuare, dallo stesso punto, completamente riposati. Sarebbe stata molto più gradita la soluzione di poter utilizzare i giacigli sparsi nel mondo di gioco, soluzione lineare e corretta di questa meccanica, o il dover affittare una stanza alla taverna. Altro grande (per ora) assente nel gioco è il ciclo notte e giorno.

Per quanto riguarda le magie, come da prassi, ogni mago o stregone può utilizzare le pergamene trovate per impararne di nuove. Al momento però, funziona che per imparare una magia il gruppo deve pagare una certa cifra in monete d’oro. Ritengo questo sistema totalmente illogico ed avrei preferito invece che un mago potesse assimilare la pergamena (se del giusto livello per comprenderla) distruggendola.

Le rune di viaggio rapido sparse per il mondo di gioco.

Per concludere, Baldur’s Gate 3 si sta rivelando per ora una felice sorpresa per questa fine del 2020. Speriamo che il team di sviluppo usi bene i soldi e i consigli che sta ricevendo in questi giorni (la mole di giocatori al day 1 ha addirittura bloccato i server di Steam per qualche ora) per finire al meglio questo attesissimo capitolo. Per quanto mi riguarda, non vedo l’ora di poterlo giocare finito, ma per il momento, per evitare di spoilerarmi l’avventura o giocarla da “rotta” dubito che lo riproverò prima di quel momento.

Prima impressione

V. Early Access - 8

8

Il gioco è ancora in fase di sviluppo. Il voto non rappresenta il giudizio finale che sarà espresso, nella recensione completa, ad uscita del gioco.

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The Casual Gamer

Data stellare Marzo 2020. A causa di un virus alieno diffuso sull’intero pianeta, raggiunto lo stato di illuminazione durante la lunga quarantena in criomeditazione, nasce The Casual Gamer: ennesimo blog di recensioni di videogiochi.

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