Griftlands (V.Alpha) il nuovo rogue card game by Klei
Griftlands è la nuova scommessa di Klei Entertainment, la software house indipendente famosa per Don’t Starve (2013), Oxigen Not Included (2017) e Mark Of The Ninja (2012). Il gioco esce in early access a circa 10€ per raccogliere feedbacks dai giocatori ed attuare gli ultimi ritocchi ad un gameplay molto cambiato rispetto all’annuncio originale del 2017. L’abbiamo provato ed ecco le nostre prime impressioni.
Griftlands si presenta come un gioco di ruolo con meccaniche da roguelite e di deckbuilding, ambientato in un mondo alieno popolato da cacciatori di taglie e criminali che ricorda il pianeta Tatooine di Star Wars. Il core del gioco è la sua componente deckbuilding, ovvero la costruzione del proprio mazzo di carte da battaglia. Questo non deve spaventare i “casual gamers” poiché, nonostante i giochi di carte siano solitamente associati a dinamiche da fanatismo (Magic, Hearthstone…), Griftlands è single player e quindi le carte non sono collezionabili, così come non ci sono microtransazioni in vista per tenere il proprio mazzo aggiornato. Le carte, in Griftlands sono intese unicamente come un insieme di mosse possibili, oggetti, o status del personaggio; vengono trovate sulla mappa o vinte come ricompense (loot) e, cosa nuova ed interessante, evolvono con l’uso come le skills in Might&Magic o la “Materia” di Final Fantasy VII.
I combattimenti tra mazzi di carte sono una idea molto in voga tra i recenti titoli roguelite come ad esempio Slay The Spire (2017) e Deep Sky Derelicts (2018), ma anche Thronebreaker: The Witcher Tales (2018). In Griftlands, ogni turno abbiamo a disposizione 5 carte pescate random dal nostro mazzo, 3 punti azione per usarle, e possiamo anticipare le mosse avversarie grazie a degli indicatori. Esistono diversi tipi di mazzo per diversi tipi di situazioni, che vanno dal classico combattimento fisico fino al combattimento verbale, dal sistema di gioco leggerissimamente diverso. Il combattimento verbale è sicuramente curioso, ma non sembra essere stato sviluppato in modo molto profondo. Esso sussiste in una variante del combattimento con le carte classico, in una rappresentazione di uno scambio di opinioni ispirata molto probabilmente dal semisconosciuto Oh…Sir! The Insult Simulator (2015), con la enorme differenza che in Griftlands il dialogo, che pure occupa una grande area al centro dello schermo, è totalmente superfluo…
Griftlands vuole poi essere un gioco di ruolo, e nella storia ogni scelta avrà delle conseguenze anche se a conti fatti queste scelte ci sono sembrate sempre piuttosto secche e bidimensionali (attacca / persuadi, paga / non paga, ecc…), le loro conseguenze piuttosto lineari, ed il loro risultato sempre manicheo: fondamentalmente ci troveremo ad essere “amati” da certi personaggi e fazioni ed “odiati” dagli altri. Ci sono comunque molteplici possibilità di incastro ed una ramificazione relativamente ampia della storia tra differenti incontri, loot, abilità, e personaggi giocabili, ciascuno col suo background e mazzo di carte unico. La rigiocabilità è quindi potenzialmente molto alta, e non potevamo aspettarci altrimenti dagli sviluppatori di Don’t Starve.
Il look del titolo in stile Cartoon Network è una caratteristica di quasi tutti i titoli Klei Entertainment, che fa del suo team di illustratori un punto di forza. Il tratto è contemporaneo, estremamente pulito e dalle animazioni accattivanti e divertenti. Purtroppo, anche a costo di risultare impopolari, dobbiamo dire di aver trovato confusionario il bilanciamento tra disegno ed interfaccia che sembrano sempre correre su due piani paralleli ma disgiunti. Certo, il gioco è ancora in early access, ma queste soluzioni di game design sembrano definitive e non ci hanno convinto, soprattutto perché queste sfortunate scelte si specchiano poi nel gioco vero e proprio, ovvero i combattimenti con le carte, rendendolo poco intuitivo se non confuso.
Il nuovo gioco by Klei onestamente non ci ha troppo stupito anche se risulta sicuramente divertente se doveste appassionarvi al suo game lore denso e variegato. Altra nota positiva è l’onestissimo prezzo di lancio per un gioco indipendente curato e completo, frutto della grande esperienza del suo team di sviluppo.
Prima impressione
V. Early Access - 6.5
6.5
Il gioco è ancora in fase di sviluppo. Il voto non rappresenta il giudizio finale che sarà espresso, nella recensione completa, ad uscita del gioco.