Piccola guida ai migliori giochi di carte collezionabili online
L’uscita di Legends Of Runeterra ci ha dato il pretesto per ripensare a quali siano i migliori card games al momento sul mercato. Abbiamo pensato quindi di creare una piccola guida che si rivolgesse a chi, ad oggi, volesse iniziarne a giocare uno, e cercasse qualche informazione in più per decidere quale sia il titolo adatto a lui!
C’era una volta…
Tutto parte nel 1993 da Magic: The Gathering (in italiano Magic: L’Adunanza) il rivoluzionario gioco creato da Richard Garfield e successivamente acquistato dalla Wizards Of The Coast (quelli di Dungeons & Dragons per intenderci), che permetteva combattimenti tra carte fantasy, ambientate nel multiverso di Dominia. Magic fu il primo gioco di carte collezionabili, e col suo sistema innovativo e appassionante creò un fenomeno di culto che si diffuse velocemente in tutto il mondo assieme al suo sistema di espansioni (nuovi set di carte ad uscita periodica), di compravendita delle carte (che raggiunge veri e propri livelli di trading) e dei tornei. Dopo un videogioco praticamente solo single player del 1997 firmato (anche) da Sid Meier, nel 2002 Magic fa il grande salto con Magic Online che introduceva finalmente il multiplayer online, proponendo un sistema ibrido che permetteva di “redimere” in carte fisiche le proprie copie di carte virtuali, considerate a tutti gli effetti come una reale proprietà del giocatore. Magic Online continua ad essere aggiornato, è usato soprattutto da giocatori professionisti, e detiene ancora una grossa fetta del mercato.
Nel 1996 esce il gioco di carte di Yu-Gi-Oh! online dal 2016 con Yu-Gi-Oh! Dual Link, mentre dal 1998 la stessa Wizard Of The Coast prende controllo del gioco di carte Pokémon Trading Card, tutt’ora uno dei più giocati giochi di carte (reali), con una versione digitale con Pokémon TCG Online, del 2011. Non approfondiremo nessuno dei due giochi poiché abbastanza di nicchia in Europa…
Fin dalla prima grande ondata di videogiochi multiplayer su dispositivi mobili, la trasposizione dei card games su mobile devices era molto attesa. Noi stessi ci siamo ritrovati decine di volte a cercare sull’app store il nome di Magic: The Gathering nella speranza che ne avessero rilasciato una versione digitale. Finalmente, nel 2014 la Blizzard decide di capitalizzare l’enorme successo del suo MMORPG, World Of Warcraft, lanciando Hearthstone. Dal look cartoon e dall’esperienza più semplice di quella offerta da Magic, questo gioco di carte collezionabili è il primo vero titolo del genere concepito per essere virale. Il successo sarà immediato anche grazie al fatto che Hearthstone si presentava come un gioco free to play (F2P). Tuttavia, raggiungere buoni livelli e craftare un mazzo davvero competitivo risulta impossibile senza acquisti in-game ed il gioco riceverà molte critiche per via di molte dinamiche eccessivamente RNG, ovvero basate su effetti casuali.
Nel 2018 esce la prima vera alternativa a Hearthstone con Gwent, basato sul mini-game contenuto nel fortunato videogioco Projekt Red: The Witcher. Le regole sono tuttavia più complesse rispetto a quelle apprese da Geralt Di Rivia e le condizioni di vittoria diverse. Se in Magic, Hearthstone e Runeterra (2020), vinciamo azzerando i punti vita del giocatore rivale, in Gwent la vittoria è assegnata al primo esercito che riesce a vincere due round su tre. Anche qui esiste un sistema di “sbustamento” carte in-game, ma viene applicata una interessante protezione dal pescaggio di carte inutili e la stessa composizione del mazzo limita l’utilizzo di carte rare, bilanciando le partite. Grazie a queste accortezze, Gwent si farà conoscere come una valida alternativa al “sistema Hearthstone“, giudicato da molti sbilanciato e pay for win. Ciò nonostante, Gwent non ha mai raggiunto la fama del concorrente, forse a causa del look più cupo ed “adulto” rispetto al titolo Blizzard che lo rendono sicuramente meno catchy per un giocatore occasionale.
Del 2018 è anche Artifact della Valve, ambientato nel mondo di Dota e sviluppato tra l’altro con l’aiuto dello stesso Richard Garfield. Malgrado le grandi aspettative, dovute anche alla figura di Richard, Artifact avrà vita difficile fino a venire considerato un progetto fallito… Un reboot dal nome provvisorio di Artifact 2 è in testing da Marzo 2020 ed una delle nuove caratteristiche sarà quella di eliminare la componente di acquisti in-game, strada percorsa anche dal recente Legends Of Runeterra.
Nel 2019 esce finalmente Magic: The Gathering Arena (o MTG Arena) con l’obiettivo di rincorrere il successo di Hearthstone (2014) sui nuovi dispositivi mobili ed acchiappare la nuova generazione di casual gamers con una grafica tutta nuova. Le carte, in Magic Arena, non sono più convertibili in copie fisiche, e come in Hearthstone i soldi spesi resteranno purtroppo senza alcuna controparte reale ma almeno non è da subito presente l’enorme collezione di carte Magic dato che il gioco include (per ora) solo le carte uscite dal 2017.
L’ultimo arrivato (2020) è Legends Of Runeterra della Riot Games. L’universo questa volta è quello di League Of Legends, gioco dalla fanbase già enorme e dalle innumerevoli possibilità di “novellizzazioni” e spinoff (basti pensare che negli ultimi anni la Riot ha iniziato a lavorare su una serie a fumetti, un gioco da tavolo, una serie animata, e innumerevoli gadget a tema). LOR utilizza elementi realistici ma sempre molto colorati, mentre sviluppa dinamiche di gioco nuove basate su carte “eroe”, un sistema di turni innovativo (e all’apparenza un po’ complicato). Soprattutto, LOR minimizza la componente RNG e lascia più spazio alle skills di gioco e di deck building. Altro aspetto fondamentale di Legends Of Runeterra è la decisione di emulare la fortunata esperienza di League Of Legends offrendo una esperienza di gioco interamente gratuita, limitando quindi gli acquisti in-game unicamente ai componenti estetici.
Analizziamo ora gli aspetti fondamentali dei quattro giochi principali (Magic Arena, Hearthstone, Gwent e Legends Of Runeterra) così che un potenziale giocatore possa farsi una migliore idea su quale titolo possa meritarsi il suo tempo, e denaro. Con SKILLS vogliamo indicare la difficoltà del gioco in generale; il punteggio assegnato a RNG simbolizza quanto gli effetti casuali possano determinate una partita; TIME è il tempo necessario per padroneggiare il gioco, e un valore elevato in MONEY rappresenta quanto dovrete essere pronti a sborsare, per un motivo o per l’altro…
🐲 Gamelore. L’universo immaginario in cui è ambientato Magic si chiama Dominia. Si tratta di un multiverso a tema fantasy composto da dimensioni fra loro indipendenti ma raggiungibili tramite portali o dai “planeswalkers”. Con la scusa del multiverso, il lore di Magic è tra i più variegati esistenti ed ogni espansione introduce estetica e meccanica differente. Il mana è una forza presente nel caotico spazio tra i piani detto “cieca eternità”.
🛠 Gameplay. Basato su scontri di creature e incantesimi; l’obiettivo è quello di portare a zero i 20 punti vita avversari. Per poter giocare le proprie carte è necessario un corrispettivo in mana del giusto colore. Il mana, di 5 colori diversi, viene generato da carte speciali chiamate “terre”. Magic è il primo gioco di combattimento tra carte. È considerato il più completo ed il migliore per quanto riguarda le strategie possibili e la profondità del gioco. In questo senso, Magic ha un approccio abbastanza hardcore, sicuramente perché concepito negli anni ’90. Il sistema della generazione del mana è forse l’unico suo punto debole in quanto le sfortunate mani iniziali, quando sprovviste di “terre”, potrebbero pregiudicare l’intera partita.
🐲 Gamelore. Se avete passato metà della vostra vita su World Of Warcraft, Hearthstone è il proseguimento naturale di quella esperienza, nonché il modo migliore per spendere online anche l’altra metà vita. In generale Hearthstone è pensato per un pubblico molto giovane, e questo può risultare tossico nelle communities dove i giocatori passano il tempo a darsi del troll a vicenda, o a lamentarsi…
🛠 Gameplay. Hearthstone è semplificato rispetto a Magic, anche a costo di qualche forzatura delle regole visto che chi gioca per primo è leggermente avvantaggiato. Le carte iniziali sono 3 (o 4 se si gioca per secondi) ed ogni giocatore possiede anche una speciale carta “eroe” a bordo campo che determina il comportamento del mazzo e possiede una abilità di classe unica. Heartstone rimedia al peccato originale del mana di Magic introducendo un sistema di mana crescente, da 1 a 10, distribuito automaticamente a inizio turno. Di contro, Hearthstone possiede una elevatissima dose di RNG (casualità).
🐲 Gamelore. Gwent utilizza l’universo dei libri e dei giochi di The Witcher. Preparatevi ad un dark fantasy medievale dal look cupo e sporco come un campo di battaglia fangoso sorvolato da neri corvi alle spettrali nebbie dell’alba.
🛠 Gameplay. L’obiettivo è quello di posizionare il proprio esercito nel modo migliore, tra due file di carte che rappresentano la prima linea e i combattenti a distanza. Per vincere, serve affermarsi su 2 round su 3. Non esiste sistema di mana, si parte già con 10 carte disponibili in mano, e solo il giusto tempismo a dispiegare le truppe e una strategia lungimirante comporterà la vittoria finale. Come Hearthstone, la classe del mazzo è rappresentata dal comandante e dalla sua speciale abilità; mentre, al contrario di Hearthstone, il giocatore che muove per primo è qui leggermente svantaggiato e riceve quindi una carta bonus. Altra nota significativa: la community di Gwent è molto più piccola rispetto a quella degli altri giochi, ma questo unito al target del gioco più adulto la rende più piacevole.
🐲 Gamelore. Runeterra è l’universo che i giocatori di League Of Legends hanno imparato ad amare nel gioco della Riot Games. È un mondo a tema fantasy contemporaneo, diviso tra fazioni in guerra. Caratteristica di Runeterra è la sua base classica ma contaminata da elementi eterogenei anche ispirati a mondi totalmente diversi o addirittura alla vita reale (Sivir Pizza Delivery, Darius Maestro delle Schiacciate, ecc…) che prendono vita nelle skin. Al momento del lancio, Legends Of Runeterra parte fedele al suo immaginario base ma, considerato il sistema di monetizzazione basato sulle skin, ci aspettiamo moltissimi adds-on cosmetici ed espansioni stravaganti.
🛠 Gameplay. Alla prima occhiata sembra di trovarsi di fronte a una versione moderna di Hearthstone (anche graficamente il gioco mantiene l’aspetto colorato catchy nonostante i molti elementi realistici tra le sue carte) con un combattimento tra creature e incantesimi scandito da un mana automatico crescente da 1 a 10. Differenza fondamentale col titolo Blizzard (e con gli altri) è però il suo originale sistema di turni “condivisi” che costringe a pensare molto bene le proprie mosse. Altra differenza: gli eroi del mazzo non seguono la battaglia da fuori campo bensì esistono come ulteriori carte da gioco, possono essere più di uno o nessuno, e possiedono delle speciali meccaniche per aumentare di livello una volta in gioco.
Abbiamo dimenticato il vostro preferito tra i giochi di carte collezionabili online? Siete curiosi di provare uno di questi titoli o avete qualcosa da aggiungere? Fatecelo sapere qui sotto 🙂